Gli smartphone sono una gran bella cosa, se usati con intelligenza. Quando esageriamo e restiamo incollati al display, correndo col dito da un’app all’altra, la nostra mente smette di pensare, di riflettere, di approfondire. Perde la concentrazione e la capacità di memorizzare. Si stressa e brucia tutto nello spazio di un sospiro.
Con un libro in mano questo non succede. Sfogliando la sua carta dal profumo speciale entriamo in un’atmosfera rilassante, e riusciamo a meditare sulle parole che possiamo leggere e rileggere senza rischiare che un click accidentale se le porti via o un improvviso file pubblicitario ci imponga i suoi contenuti e tempi di visione. Il libro ci proietta in nuovi mondi allontanandoci dai problemi quotidiani, ed attraverso le vite dei personaggi e le storie che racconta ci regala le emozioni e le conoscenze utili a capire chi veramente siamo. Con un libro ci rigeneriamo, impariamo, acquisiamo idee e sicurezza, ci sentiamo più liberi.
La vita è troppo importante per essere ridotta ad un gioco di app. Meglio chiuderne qualcuna ed aprire un libro in più.
E se la vita ci mette con le spalle al muro, quando tutto brucia intorno a noi, rubiamo un libro al rogo. Quel libro può salvarci la vita.
In copertina: foto di Patricio Martinez
Nell’articolo: foto di Jozef Polc, Novak Djokovitch Foundation, Eugene Astashkin